Salute e qualità della vita dopo il Covid-19

SECONDO Studio sulla sindrome Post Covid-19

Pubblicato il 06/01/2021

Abstract

Scopo: al fine di comprendere la reale dimensione e le conseguenze nel quotidiano, della Sindrome Post Covid-19 tramite il portale sindromepostcovid19.it è stato chiesto di partecipare a un’intervista di indagine ai cittadini italiani.
In questo secondo studio riportiamo i risultati relativi ai primi 1025 intervistati, con lo scopo di fornire uno studio qualitativo sull’impatto
che il Covid-19 ha avuto sulla vita di chi è negativo già da tempo, ma manifesta ancora sintomi riconducibili o causati dal Coronavirus.

Metodo: L’intervistato è stato chiamato a rispondere a due questionari. Un primo nel quale ha indicato i sintomi ancora presenti anche dopo essere tornato negativo dal Covid-19. Un secondo nel quale è stato chiamato a rispondere a domande inerenti l’esperienza avuta da positivo, su come i sintomi si siano presentati anche dopo essere tornato negativi e di come questi abbiano impattato sulla qualità della sua vita.

È stato chiesto anche di indicare all’intervistato se siano state rispettate le norme di distanziamento sociale, se sia riuscito a capire dove si ha contratto il virus e se ha contagiato altre persone nel periodo di positività.

È stato inoltre chiesto agli intervistati, per garantire l’autenticità dell’intervista i loro dati personali e il codice fiscale.

Risultati: Hanno partecipato al sondaggio uomini e donne da ogni parte d’Italia, con una netta prevalenza delle regioni Lombardia (268), Lazio (125) e Piemonte (118). Hanno inoltre partecipato cittadini italiani residenti all’estero (8).

Hanno partecipato allo studio in maggioranza donne (84%) con un’età compresa fra i 31 ed i 55 anni (71%). L’età media degli intervistati è fra i 30 e i 50 anni.

La maggior parte delle persone che lamentano ancora i sintomi causati dalla Sindrome Post Covid-19 hanno dichiarato di aver contratto il Coronavirus fra Marzo e Aprile 2020 (37%) e fra Ottobre e Novembre (51%). Pochi o con lievi sintomi da Sindrome Post Covid-19 gli intervistati che hanno dichiarato di avere contratto il virus fra Maggio e Agosto 2020. Gli intervistati che hanno contratto il Coronavirus fra Ottobre e Novembre hanno segnalato sintomi simili agli intervistati che lo hanno contratto fra Marzo e Aprile.

Il 49% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto il Covid-19 per un periodo compreso fra i 20 ed i 45 giorni, mentre il 27% per meno di 20 giorni. Il 14% degli intervistati è stato positivo per oltre un mese e mezzo, mentre il 9% ha scoperto di essere stato positivo solo in un secondo momento tramite test sierologico.

Durante il periodo di positività il sintomo più comune dichiarato è la febbre (75%) seguito da perdita o alterazione dell’olfatto (48%), tosse (46%), emicrania o mal di testa (45%), stanchezza (44%) e perdita o alterazione del gusto (44%).

La maggior parte degli intervistati (95%) ha dichiarato di soffrire ancora di sindrome Post Covid-19, di questi il 45% ne soffre da più di 7 mesi.

Per quasi il 35% degli intervistati questi sintomi tendono ad avere un effetto fisarmonica, ovvero ad acutizzarsi ogni 3-4 giorni. Di questi il 27% ha dichiarato di aver sofferto, durante la sindrome Post Covid-19 di sintomi “nuovi”, ovvero non avuti durante la positività.

Il 62% degli intervistati ha dichiarato che i sintomi da sindrome post Covid-19, su una scala da 1 a 10, hanno impattato sulla qualità della loro vita in maniera considerevole, esprimendo un valore compreso fra 8 e 10.

Fra i sintomi più diffusi nel Post Covid-19 si segnala la stanchezza (85%), seguito da affaticamento (80%), fiato corto (61%), mancanza di concentrazione (60%), dolori alle articolazioni (59%), disturbi del sonno (57%), e tachicardia (49%).

Sempre nel post Covid-19 il 41% degli intervistati ha dichiarato di aver subito una mancanza o alterazione dell’olfatto mentre il 36% una mancanza o alterazione del gusto. Il 36% degli intervistati ha dichiarato di soffrire regolarmente di perdita o vuoti di memoria.

Fra le donne, il 18% ha dichiarato di soffrire di alterazione del ciclo mestruale. Si segnalano purtroppo anche i casi di due donne che hanno abortito dopo l’infezione da Covid-19, anche se non è chiaro quanto il virus sia stato responsabile.

Inoltre il 50% degli intervistati ha dichiarato di aver capito dove ha contratto il Covid-19, di questi il 20% ha riferito di averlo preso in strutture ospedaliere, ambulatoriali o Rsa per motivi di lavoro o di ricovero, il 17% in famiglia o incontrandosi con amici  e il 13% al lavoro o in occasione di riunioni o meeting aziendali.

Conclusioni:

Da questo secondo studio è emerso quanto la sindrome Post Covid-19 vada ad impattare negativamente sulla qualità della vita di chi ne soffre, spesso molto più che durante il periodo di positività. Molti degli intervistati hanno lamentato disturbi del sonno proprio per questo motivo. La forte stanchezza, il senso di affanno, il fiato corto, sono sintomi che limitano fortemente, come ci è stato scritto nelle risposte aperte del sondaggio, il normale vivere quotidiano. A preoccupare di più gli intervistati sono le anomalie cardiache (aritmie e tachicardie), i forti mal di testa e i frequenti dolori nella zona toracica.

Ricordiamo che questo studio si è basato sui primi 1025 intervistati che hanno inviato le risposte al sondaggio presente sul portale sindromepostcovid19.it. Nei prossimi mesi verrano pubblicati altri report ed effettuati altri sondaggi per monitorare l’evoluzione della sindrome post Covid-19 su chi ha già lasciato il suo contributo.

Scarica il report completo di tabelle e grafici in formato PDF

Enrico Ferdinandi

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